Arte Ticinese dalla Banca a Villa Ciani

Da sempre vicina alla cultura del Ticino, la BancaStato ha sostenuto negli ultimi anni numerose iniziative volte a valorizzarne il patrimonio artistico. Non stupisce quindi che, parallelamente, abbia deciso d’investire nell’acquisto di opere legate al Ticino, prodotte dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri:  da Filippo Franzoni a Samuele Gabai, da Carlo Cotti a Renzo Ferrari. Si tratta di un’antologia veramente ricchissima, capace di restituire un’idea pressoché completa della pittura contemporanea ticinese, alti e bassi compresi.

Una galleria comunque avvincente che da oggi, in occasione dei 90 anni dell’Istituto, il grande pubblico può ammirare fino al 29 gennaio 2006 in una mostra a Villa Ciani. Circa 80 opere che normalmente arredano gli uffici e le agenzie della Banca sparse sul territorio sfilano una dopo l’altra portandoci esempi importanti di tutti i più noti artisti del nostro Cantone. Nella raccolta non mancano degli outsider come la bella scultura di Henry Moore o il veramente fuori concorso di Tavernari, quel Torso di Cristo che fa venire i brividi anche alla più distratta percezione.

Ma le vere scoperte sono da cercare tra gli artisti che hanno vissuto lungamente in Ticino. Uno su tutti? Il bravissimo Edmondo Dobrzanski, pittore scoperto da Francesco Arcangeli, che attende una mostra monografica destinata a consacrarlo una volta per tutte, a patto che si accetti la sfida di confrontarlo con i coevi Morlotti, Cassinari e Burri. Una visita a Villa Ciani sarà un’occasione importante per considerare la strada percorsa dalla pittura contemporanea legata al territorio e interrogarsi sulla possibilità di un via propria all’arte. Una via capace di liberarsi da due provincialismi solo apparentemente contrastanti: l’imitazione di ciò che avviene in una città, a sua volta sempre più spenta, come Milano e l’esclusione dai giochi della vita, nel loculo di un crotto a mezza quota.

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