Un altro punto di vista

L’immagine che ho scelto quale augurio per questa nuova avventura giornalistica che parte è tratta da Abscondita, un’intelligente mostra allestita al Museo Civico di Bassano del Grappa dalla sua direttrice, Chiara Casarin (fino al 3 settembre). È una piccola e

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Un altro punto di vista

L’immagine che ho scelto quale augurio per questa nuova avventura giornalistica che parte è tratta da Abscondita, un’intelligente mostra allestita al Museo Civico di Bassano del Grappa dalla sua direttrice, Chiara Casarin (fino al 3 settembre). È una piccola e

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Gaudenzio Ferrari. Incontrovertibile dolcezza

«Io voglio che la gente capisca l’operazione, al di là che la intenda come un’opera d’arte o no, questo a me non interessa». La mostra dedicata a Gaudenzio Ferrari (1475 ca – 1546) è un congegno articolato e perfetto, atto

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Gaudenzio Ferrari. Incontrovertibile dolcezza

«Io voglio che la gente capisca l’operazione, al di là che la intenda come un’opera d’arte o no, questo a me non interessa». La mostra dedicata a Gaudenzio Ferrari (1475 ca – 1546) è un congegno articolato e perfetto, atto

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Procaccini. La resa del perdono

“Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò”. È assestati all’altezza vertiginosa di questa gratuità, di quest’accoglienza senza riserva, di fronte a quest’immagine ritrovata di perdono, che ci

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Procaccini. La resa del perdono

“Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò”. È assestati all’altezza vertiginosa di questa gratuità, di quest’accoglienza senza riserva, di fronte a quest’immagine ritrovata di perdono, che ci

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Sulla soglia di Zoran Mušič

“La pittura di Mušič sembra a volte fiorire in delicate corolle di colori tenui, di toni che si distendono e virano in toni apparentati per luce, per valore; a volte svaria sui bruni di ogni diversa intonazione; a volte stende veli

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Sulla soglia di Zoran Mušič

“La pittura di Mušič sembra a volte fiorire in delicate corolle di colori tenui, di toni che si distendono e virano in toni apparentati per luce, per valore; a volte svaria sui bruni di ogni diversa intonazione; a volte stende veli

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Quello spicchio di cielo da Matasci

“Ma cosa credete, che non veda il filo spinato, non veda i forni crematori, non veda il dominio della morte? Sì, ma vedo anche uno spicchio di cielo, e in questo spicchio di cielo che ho nel cuore io vedo

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Quello spicchio di cielo da Matasci

“Ma cosa credete, che non veda il filo spinato, non veda i forni crematori, non veda il dominio della morte? Sì, ma vedo anche uno spicchio di cielo, e in questo spicchio di cielo che ho nel cuore io vedo

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La fortezza di un appoggio. Il Natale di Donatello

È una Madonna con il Bambino scolpita da Donatello (1386-1466), uno dei più celebri artisti del Rinascimento che, intorno al 1420, ha dato vita a un’opera tra le più copiate dai suoi contemporanei e ora nota e amata in tutto il mondo,

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La fortezza di un appoggio. Il Natale di Donatello

È una Madonna con il Bambino scolpita da Donatello (1386-1466), uno dei più celebri artisti del Rinascimento che, intorno al 1420, ha dato vita a un’opera tra le più copiate dai suoi contemporanei e ora nota e amata in tutto il mondo,

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La Solidità dell’attesa. Sebastiano del Piombo

Ma dove guardano quegli occhi invetriati di porcellana stravolti verso il cielo? Che direttrice vuole darci un quadro come questo? Non è difficile riconoscere una Pietà in questa grande tavola, dipinta da Sebastiano del Piombo (1485-1547) intorno agli anni Dieci

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La Solidità dell’attesa. Sebastiano del Piombo

Ma dove guardano quegli occhi invetriati di porcellana stravolti verso il cielo? Che direttrice vuole darci un quadro come questo? Non è difficile riconoscere una Pietà in questa grande tavola, dipinta da Sebastiano del Piombo (1485-1547) intorno agli anni Dieci

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Tensione e poesia della materia. L’eredità di Jannis Kounellis

Da quando l’ho riascoltata qualche settimana fa, ripenso spessissimo a una frase estemporanea ma gravida d’implicazioni rilasciata con noncuranza dal pittore realista Renato Guttuso a Indro Montanelli. È il 1961 e, in una sorta di sketch umoristico allestito nello studio

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Tensione e poesia della materia. L’eredità di Jannis Kounellis

Da quando l’ho riascoltata qualche settimana fa, ripenso spessissimo a una frase estemporanea ma gravida d’implicazioni rilasciata con noncuranza dal pittore realista Renato Guttuso a Indro Montanelli. È il 1961 e, in una sorta di sketch umoristico allestito nello studio

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Nag Arnoldi. Un’eredità che ci deve interrogare

La morte di un artista dal lungo corso chiama a sé due tipi d’interventi sui giornali. Il primo, quello veramente necessario, è il cosiddetto coccodrillo, ossia un articolo in cui ripercorrere la vita e l’opera dello scomparso. Può essere più

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Nag Arnoldi. Un’eredità che ci deve interrogare

La morte di un artista dal lungo corso chiama a sé due tipi d’interventi sui giornali. Il primo, quello veramente necessario, è il cosiddetto coccodrillo, ossia un articolo in cui ripercorrere la vita e l’opera dello scomparso. Può essere più

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Un perdersi felice. Albrecht Dürer

Non so cosa darei per guardare gli occhi di papa Francesco di fronte a questa Adorazione dei magie, subito dopo, interrogarne il pensiero. Sì, perché è indubbio che l’immagine che abbiamo di fronte sembri essere la più lontana possibile dalla

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Un perdersi felice. Albrecht Dürer

Non so cosa darei per guardare gli occhi di papa Francesco di fronte a questa Adorazione dei magie, subito dopo, interrogarne il pensiero. Sì, perché è indubbio che l’immagine che abbiamo di fronte sembri essere la più lontana possibile dalla

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