Novecento

Quello spicchio di cielo da Matasci
“Ma cosa credete, che non veda il filo spinato, non veda i forni crematori, non veda il dominio della morte? Sì, ma vedo anche uno spicchio di cielo, e in questo spicchio di cielo che ho nel cuore io vedo

Quello spicchio di cielo da Matasci
“Ma cosa credete, che non veda il filo spinato, non veda i forni crematori, non veda il dominio della morte? Sì, ma vedo anche uno spicchio di cielo, e in questo spicchio di cielo che ho nel cuore io vedo

Tensione e poesia della materia. L’eredità di Jannis Kounellis
Da quando l’ho riascoltata qualche settimana fa, ripenso spessissimo a una frase estemporanea ma gravida d’implicazioni rilasciata con noncuranza dal pittore realista Renato Guttuso a Indro Montanelli. È il 1961 e, in una sorta di sketch umoristico allestito nello studio

Tensione e poesia della materia. L’eredità di Jannis Kounellis
Da quando l’ho riascoltata qualche settimana fa, ripenso spessissimo a una frase estemporanea ma gravida d’implicazioni rilasciata con noncuranza dal pittore realista Renato Guttuso a Indro Montanelli. È il 1961 e, in una sorta di sketch umoristico allestito nello studio

Nag Arnoldi. Un’eredità che ci deve interrogare
La morte di un artista dal lungo corso chiama a sé due tipi d’interventi sui giornali. Il primo, quello veramente necessario, è il cosiddetto coccodrillo, ossia un articolo in cui ripercorrere la vita e l’opera dello scomparso. Può essere più

Nag Arnoldi. Un’eredità che ci deve interrogare
La morte di un artista dal lungo corso chiama a sé due tipi d’interventi sui giornali. Il primo, quello veramente necessario, è il cosiddetto coccodrillo, ossia un articolo in cui ripercorrere la vita e l’opera dello scomparso. Può essere più

Sguardi affascinati oltre la ringhiera…
“Eccolo arriva!” “Com’è bello, com’è bello!” “È impressionante!” “L’altra volta c’erano meno vagoni, ma sta volta è proprio bello…” “Dovrebbero farlo passare più spesso” “Eh no, dopo ci si abitua e non ci si diverte più”. “È sempre bello il

Sguardi affascinati oltre la ringhiera…
“Eccolo arriva!” “Com’è bello, com’è bello!” “È impressionante!” “L’altra volta c’erano meno vagoni, ma sta volta è proprio bello…” “Dovrebbero farlo passare più spesso” “Eh no, dopo ci si abitua e non ci si diverte più”. “È sempre bello il

Ruggito e scossa di verità. Riguardare Nag Arnoldi
Chiedermi di recensire una mostra di Nag Arnoldi sul Giornale del Popolo è come buttarmi giù da un aereo senza paracadute. Del ticinese classe 1928 i nostri lettori sanno tutto: si tratta dello sculture vivente più noto e di uso

Ruggito e scossa di verità. Riguardare Nag Arnoldi
Chiedermi di recensire una mostra di Nag Arnoldi sul Giornale del Popolo è come buttarmi giù da un aereo senza paracadute. Del ticinese classe 1928 i nostri lettori sanno tutto: si tratta dello sculture vivente più noto e di uso

Il dolore di Otto Dix caccia Cristo dalla croce
Otto Dix (1891-1969) è il pittore per eccellenza della prima Guerra mondiale, colui che ha saputo ritrarne il dramma, restituendone un’immagine dall’indimenticabile crudezza. Der Krieg, comunemente chiamato Trittico della Guerra, è l’opera più ambiziosa dell’artista, che vi lavorò per quattro

Il dolore di Otto Dix caccia Cristo dalla croce
Otto Dix (1891-1969) è il pittore per eccellenza della prima Guerra mondiale, colui che ha saputo ritrarne il dramma, restituendone un’immagine dall’indimenticabile crudezza. Der Krieg, comunemente chiamato Trittico della Guerra, è l’opera più ambiziosa dell’artista, che vi lavorò per quattro

Mario Matasci 2. Un presente da vivere e un futuro da progettare
Quella che vive ora Mario Matasci, arrivato a 83 anni, è una fase nuova della sua vita di gallerista e collezionista. Dopo l’esordio del 1969, l’inaugurazione vera e propria del 1977, la svolta di consapevolezza del 1983 e altri quindici

Mario Matasci 2. Un presente da vivere e un futuro da progettare
Quella che vive ora Mario Matasci, arrivato a 83 anni, è una fase nuova della sua vita di gallerista e collezionista. Dopo l’esordio del 1969, l’inaugurazione vera e propria del 1977, la svolta di consapevolezza del 1983 e altri quindici

Bondo, agosto 1974. Dal Cimitero all’Apocalisse
Quella che va in scena alla Casa Rusca di Locarno ( fino al 18 agosto) è una mostra incandescente. Talmente densa di significati, sovraccarica di input inaspettati e cosparsa di straziante bellezza da far girare la testa.Quella che si dà

Bondo, agosto 1974. Dal Cimitero all’Apocalisse
Quella che va in scena alla Casa Rusca di Locarno ( fino al 18 agosto) è una mostra incandescente. Talmente densa di significati, sovraccarica di input inaspettati e cosparsa di straziante bellezza da far girare la testa.Quella che si dà

Sul ring con Testori. Eroi tra materia e colore
È il 1958, Giovanni Testori dà alle stampe il suo secondo libro: con Il ponte della Ghisolfa ha inizio la collana de “I segreti di Milano”, l’epopea narrativa dello scrittore di Novate Milanese che, con i suoi racconti e drammi,

Sul ring con Testori. Eroi tra materia e colore
È il 1958, Giovanni Testori dà alle stampe il suo secondo libro: con Il ponte della Ghisolfa ha inizio la collana de “I segreti di Milano”, l’epopea narrativa dello scrittore di Novate Milanese che, con i suoi racconti e drammi,

La “Crocifissione bianca” di Chagall illuminata dalla speranza
Non stupisce che l’opera con cui auguriamo al lettore Buona Pasqua, la celebre Crocifissione bianca di Marc Chagall sia il dipinto preferito del nuovo pontefice. Certo si tratta di una scelta alquanto eterodossa, ben lontana dal panapprezzamento cattolico che converge

La “Crocifissione bianca” di Chagall illuminata dalla speranza
Non stupisce che l’opera con cui auguriamo al lettore Buona Pasqua, la celebre Crocifissione bianca di Marc Chagall sia il dipinto preferito del nuovo pontefice. Certo si tratta di una scelta alquanto eterodossa, ben lontana dal panapprezzamento cattolico che converge